Un amabile paraculo

A me ha sempre fatto ridere come uno si immagina le persone. Ora con internet e i social network basta inserire il nome ed eccola lì la bella facciona del nostro mr x.
Quando internet non c’era ci si accontentava dei giornali, per dire, coi tool, nelle foto senza didascalia nascevano per me sempre dubbi. E per anni pensavo che Maynard Keenan avesse le sembianze di Bottrill. Son cose lo so.
William Fitzsimmons ad ascoltare i dischi me lo sono sempre immaginato per come effettivamente è. Barbone (nel senso di barba lunga) non particolarmente piacente, uno di quelli che noti sicuramente ma che poi non pensi faccia del cantautorato strappacuore. Al massimo bassista in una band sludge metal ma cantautore no.
Invece le cose non sempre sono semplici e scontate come uno le immagina.
Che poi a pensarci, anche Sam Beam / Iron and wine ha il barbone (ma i capelli da santone) e con lui condivide non il giudizio sull’ultimo lavoro (bruttarello per Iron and Wine bello o comunque di livello per Fitzsimmons) lo stesso approccio intimo e allo stesso tempo immediato della melodia.
Quel tipo di canzoni che poi le risenti nei film nei momenti in cui l’allenatore e il quarterback sono da soli, o lui vede lei con un altro o via dicendo.
Le canzoni che ti portano via il cuore.
Che poi io ho un’idea tutta mia, che Fitzsimmons scriva una canzone sola e ci faccia 14 arrangiamenti differenti e quindi un disco.
Però funziona.

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