I discorsi che mi preme fare sull’argomento The Twilight Saga: New Moon sono tre.
Il primo sfaterà un mito e ne confermerà un altro.
Pensate al personaggio di Jacob. Un indiano seminudo. Che gira assieme a un branco di altri indiani seminudi. Nulla a che vedere con i look emo che vanno di moda adesso, ma qualcosa di piu’ esoticamente classico.
La saga di Twilight non è famosa per particolari raffinatezze, e non esiste il concetto di dialogo casuale: fa quindi riflettere che Bella e Jacob passino i primi 20 minuti a ripetersi “io ho 18 anni, tu solo 16” e viceversa. Chissenefrega? Nonè un po’ poco per emozionarsi? Non sono un po’ giovani le 14enni per eccitarsi al pensiero di scopar coccolarsi con uno più piccolo? Che se proprio al massimo hanno pulsioni opposte?
È a quel punto che guardandomi intorno al cinema ho notato che il pubblico era composto al 70% da signore. Zitte e attentissime. Alcune di loro persino con figlio pre-teen al seguito, palesemente disinteressato.
Avete fatto in tempo a chiedervi come mai, tra i fenomeni considerati esclusivamente per ragazzine, Twilight ha incassato dieci volte più dei vari High School Musical e Hannah Montana? Ebbene, è questa la vera demografica che fa volume. La maggioranza silenziosa.
Signore e signori, vi presento le Twilight Moms.
Taylor Lautner nuovo Eduardo Palomo.
Sex & The City Puppami La Fava.
Il secondo discorso riguarda un altro fatto che, nonostante Hollywood ci abbia abituato alle stranezze più inspiegabili, non ha (credo) precedenti.
Quiz: hai appena prodotto un film che ti ha incassato sei volte più del previsto scatenando contemporaneamente uno dei più grossi fenomeni di fanatismo del decennio. Che cosa fai?
La Summit, casa di produzione a capo del franchising Twilight, si è fatta trovare con la risposta pronta: neanche 24 ore dall’uscita dei dati, e ha licenziato la regista. Là dove chiunque altro si sarebbe prostrato ai suoi piedi con un assegno in bianco, o per lo meno avrebbe intavolato una serie di attente trattative.
Macché. E sapete una cosa? Hanno fatto bene, ed è stato un segno di insolita lungimiranza.
Catherine Hardwicke aveva ampiamente dimostrato di essere la persona sbagliata per questo lavoro: un background indipendente troppo marcato che aveva portato a un tono del racconto sommesso il quale più volte strideva con la monodimensionalità (eufemismo) dei personaggi, nonché al disagio totale nelle orribili scene con gli effetti speciali. L’idea è che, nonostante le vada riconosciuto l’input decisivo in fase casting, il primo film abbia avuto successo malgrado e non grazie a lei.
Entra quindi in scena Chris Weitz, solidissimo professionista buono per tutte le stagioni, e la faccenda cambia completamente. Target puntato con la sicurezza di un treno in corsa, mano solida, ritmo alto, scene d’azione più che decorose, effetti speciali che finalmente incantano invece di far storcere il naso. E le scene chiave (su tutte quella in cui Jacob si sfila per la prima volta la maglietta) sono perfette, da vera volpe.
Certo, l’effetto immediato è che tutto sembra infinitamente più scemo, ma è pura coerenza con il materiale di base, ed è affrontata con spettacolare spavalderia. Questi sono i binari giusti, e non mi stupirebbe affatto se in futuro il primo capitolo fosse considerato il più debole della saga.
Il risultato più importante ovviamente è che io ho riso forte per due ore filate, invece che per 10 minuti a sprazzi tra uno sbadiglio e l’altro come in quell’altro.
Il terzo è la colonna sonora.
Le canzoni indie suonavano fuori posto nel primo film, e in questo – seppur vengano usate solo lo stretto indispensabile (non è Nick e Norah) – lo sono ancora di più. Non c’entrano proprio un cazzo.
Ma pensateci: alle ragazzine/mamme frega qualcosa? No. Le fanatiche sono allegramente acritiche, e alle altre va tutto giù con indifferenza.
Ma qual è l’unico target di pubblico a cui frega ancora qualcosa di spendere soldi in musica? Su supporto digitale e persino fisico? L’unico target che, se nutrito dei nomi giusti, è tranquillamente capace di fottersene del contorno e andare a fare massa con i feticisti della saga?
Bravi.
Potete mettervi su i Death Cab for Cutie e vergognarvi un po’, se volete.
Il sistema ha vinto, e si merita pure una rispettosa stretta di mano.
P.S.: perché nessuno mi ha mai detto che Eduardo Palomo è morto???