Se qualcuno vi chiedesse qual è il vostro pasto preferito della giornata, voi cosa rispondereste? Mentre pensate se sia utile o meno dirmi la vostra preferenza nei commenti (sì, lo è), io non ho dubbi sulla mia risposta: la merenda, seguita subito dopo dalla colazione. Quest’ultima però ha una grande marcia in più: mentre la merenda è golosità pura (anche con una certa dose di senso di colpa se uno ha superato i dodici anni), a colazione mi sento più libera. Tutto merito di due incrollabili regole (valide o meno non ha nessunissima importanza):
- La colazione è il pasto più importante della giornata, quindi devo rifornirmi di più energia possibile per mettere in moto i miei addormentati ingranaggi.
- A colazione vale tutto. E quando dico tutto intendo TUTTO.
Non so a voi, ma a me il pensiero di poter mangiare una cosa buona appena alzata fa abbandonare il letto con meno nostalgia. Poi (per la regola #2) la cosa buona può di volta in volta essere qualsiasi cosa e si sa che la varietà è il sale della vita. Per sostenere queste affermazioni elencherò di seguito alcune mie colazioni passate di cui mi vergogno solo un po’:
– pane & salame. La mattina presto? Sì. Se poi il pane è ancora tiepido non credo ci sia altro da dire.
– frittelline calde con una tormenta di zucchero a velo e burro a profusione. Si chiamano poffertjes e in Olanda le mangiano a pranzo o a merenda, ma non è un problema.
– un toast con pollo speziato e formaggio filante. Non ero in un paese straniero, ma in campagna, a casa mia.
– garganelli al curry avanzati della sera prima.
– pizza.
Ultimamente però sono ritornata a colazioni un po’ più socialmente accettabili, tipo uno yogurt oppure i cereali col latte. L’unica stravaganza che mi sono concessa è cambiare ogni tanto tipologia quando ne ho avuto abbastanza, pur sognando abomini americani come i Lucky Charms, coi marshmallow mischiati ai cereali.
In qualunque modo scegliate di mangiare i vostri cereali, la verità incontrovertibile è soltanto una: la parte migliore è il latte in fondo alla tazza. Quella preziosa meraviglia zuccherina che corona ogni colazione, quella sferzata di energia finale per alzarsi da tavola e pensare che in fondo, se inizia così, la giornata potrà anche proseguire meglio (anche se solitamente It’s a trap!), quel regalo alla fine della colazione che rassicura anche gli animi più assonnati… tutto questo è il latte in fondo alla tazza di cereali.
A New York qualcuno ha fatto anche di meglio. Al Momofuku Milk Bar infatti non dovrete nemmeno scofanarvi tutta una tazza di cereali per arrivare al premio finale: qui infatti servono soltanto la parte più dolce e ve la vendono in comodissime bottigliette da portare ovunque. Nessuna tazza altrui (per fortuna) è stata sacrificata per fare il Cereal Milk, solo tanto latte e tanti cereali appositamente inzuppati e sacrificati nell’interesse della gratificazione.
Il Cereal Milk di Momofuku ha sulla gente lo stesso effetto dei quadri di Jackson Pollock: “Ma allora lo potevo fare anch’io!”. In questo caso però la ricetta ve la fornisco io. There you go, sweetie.