Superami questo

Ogni volta che mi metto davanti ad un film in cui c’é un minimo barlume di fumetto tendo a deviare il mio giudizio. é un difetto grosso, lo so, ma non ne ho pochi quindi uno più uno meno vai a vedere la differenza.
Super rischia seriamente di essere l’autentica sorpresa dell’anno, non per il fatto in sé di essere un film fumetto quanto per l’enorme potenza che si trascina nella destrutturazione dello stesso e del significato intrinseco della figura del supereroe.
Mettete uno spunto semplice tipo, viene rapita la moglie di uno sfigato. Per dire. Mettete che lo sfigato sia uno sfigato serio (presente Rainn Wilson? Lui) che presto l’individuazione del cattivo cade su quella faccia da cazzo incommensurabile di Kevin Bacon (uno che sta talmente sul cazzo che anche la madre gli attacca il telefono) e presto senza un vero perché l’idea migliore che viene é divento un supereroe per riprendermi la donna.
Con Dr Martens e chiave inglese. Tutto in tonalità rossa.
(Giuro su Dio che se mentalmente fate un parallelo con Kick-ass vengo lì a prendervi a calci in culo).
Detto questo da lì le cose deragliano perché la chiave del film non é la sobrietà e l’integrità del supereroe, gli alti ideali. No, lì il supereroe interviene nelle cose tipo “tizio che supera la gente in fila”.
Fa ridere vero? Ecco il film é tale che sequenze di questo tipo, che buttano il cuore e le viscere oltre l’ordinario entertainment, si contano su più di due mani, insomma una leccornia.
Mettiamoci sopra la deflagrante comicità di Ellen Page (una che al tempo fu la Kitty Pryde più bella nei secoli dei secoli amen) aiutante e fumettara e avete tutto.
1 ora e 36 di quelle che non c’é da buttare niente, come il porco.
Se poi ci mettete che Gunn é uno che ha fatto Tromeo and Juliet capite che il gusto gore ogni tanto prende il sopravvento ma è contestualizzato e perfettamente in luogo, nella storia e nell’evoluzione.
Disturbante. Comico e selvaggiamente divertente. Come un Rat Man disegnato da Warren Ellis.

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