Veni Video Vici

Justin Timberlake – Suit & Tie ft. JAY Z

è tornato Justin! Gaudio! Gioia!
A parte ciò il pezzo sarebbe un bellissimo pezzo uscito dalla Motown se Marvin Gaye esistesse ancora, coi suoni di oggi e le paraculate di oggi. Metteteci sopra il pappone. Metteteci sopra la regia di DAVID FINCHER (scritto grosso come INLAND EMPIRE) e fate un po’ voi se se ne può dire male

 

Bat for Lashes – Lilies

Per me è la canzone che con la title track “fa” un po’ The Haunted Man. Il video richiama tantissimo Sendak e Where the wild things are. Io quindi ne dovrei parlare male (che ho un braccio tatuato con le creature selvagge). Certo

 

Frightened Rabbits – The Woodpile

Evocativa, malinconica. A tanto così dal ritornellone alla Kings of Leon ma mantiene una dignità e non sprofonda nella merda più merda che c’è. Video con colpo di scena finale. E tante barbe per le donne a cui piacciono

 

Quasi regina

C’è una maniera di fare pop. Una maniera e allo stesso tempo tante, ma il senso è che quello che chiediamo al genere di tre lettere e non osiamo chiedere perché forse snob, o forse preda di invecchiamento mentale è la melodia, il ritornello catchy, il mandare a memoria le canzoni già al secondo ascolto.
Natasha Khan in arte Bat For Lashes è quella che oggi considero se non “la regina” di un certo genere di pop, una che comunque vicino al trono ci sta.
The Haunted Man il suo ultimo disco è un’ulteriore raffinatura di quanto proposto in precedenza, una vista più centrata sul come fare “arrivare” una canzone nel minore tempo possibile, senza tanti giri di parole eppure con delle evoluzioni che un po’ turbano (in senso positivo, si intende).
A suo modo oggi Bat For Lashes è l’altro lato della medaglia Feist, che in tre dischi ha passato tre ere geologiche reinventandosi continuamente, andando più alla ricerca dei generi che alla ricerca del formato canzone pop; Natasha Khan dal canto suo ha sempre aggiunto qualcosa, partendo da un concetto di pop molto vicino e richiamato a Kate Bush (quindi un formato arty e sensuale senza essere volgare) e aggiungendo mano mano strati di complicazioni di arrangiamenti e soluzioni che hanno fatto sì che la sua canzone pop non è una “semplice” creatura fatta di quattro accordi e un ritornello, ma una creatura a strati che allo stesso tempo strilla, canta e emoziona.
The Haunted Man è un altro passo avanti, forse della definitiva consacrazione, forse no, in ogni caso ci siamo molto vicini.

Veni Video Vici

Ellie Goulding – Anything could happen

Io non so se voi abbiate ascoltato Halcyon o meno. No? Fessi. Per me è uno dei dischi dell’anno ma facile facile, anything could happen è una di quelle canzoni con cui io vorrei morire (facciamo molto in là col tempo) una di quelle per cui Refn (il regista) con drive e con quella Real Hero c’ha capito (e preso per il culo un po’) tutto/i.
Bassoni, pezzona e melodia molto molto importante, la Goulding è una di quelle robe che restano, che poi uno se ne accorga o meno è merito o colpa sua. Io me ne sono accorto per fortuna mia,

Bat for Lashes – All your gold

Dai che esce il nuovo e finalmente non se ne parlerà solo perché c’è lei nuda in copertina. Il disco precedente è uno dei pochi che ho davvero consumato, basterebbe che il nuovo si ripeta o fosse all’altezza della canzone qui sotto per filare dritto nelle classifiche di mezza blogosfera. Più pubblicizzata della Goulding ma un merito di fondo c’è. Non ci sono i bassoni e l’elettronica quasi tamarra della prima, ma c’è quella Katebushianità che fa sempre bene.

Bloc Party – Kettling

I Bloc Party sono un po’ come quell’amico che inviti a una festa, fa ridere tutti, ti fa fare bella figura e da quella dopo ti penti di invitarlo. Ecco io mi pento quasi di averlo ascoltato il primo disco dei BP per cui ora trancio un “mi fanno rate al cazzo” senza appello. Il video però è bellino chè ci sono i bambini le scuole i bulletti, insomma. Fate voi.
Fanno rate al cazzo comunque